Ricetta Mangiare Sano: Occhi Di Lupo Integrali al Pesto di Broccoletti

l'immagine fa vedere il risultato della ricetta pasta integrale (occhi di lupo biolu) e broccoletti

Mangiare Sano è una coccola che dovremmo poterci concedere tutti.

Il nostro gusto e il nostro organismo sono oramai assuefatti dai gusti, dalle consistenze che ci sono stati imposti dalla grande distribuzione.

Il Cibo non ha più caratteristiche peculiari proprie ma prevale il monosapore eppure fare un piatto super gustoso, di grande valore nutritivo e con materie prime sostenibili non è impossibile…ANZI è super facile!!!!

Vi proponiamo una ricetta facile, veloce, gustosa, salutare e sostenibile

Occhi di Lupo Integrali di Grano Duro Senatore Cappelli e Gentil Rosso da Agricoltura sostenibile, molitura a pietra naturale con Germe di Grano, Trafilati al Bronzo e fatti Essiccare a Bassissima temperatura

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Ricetta Per 3 Persone:

250 gr di Occhi Di Lupo BioLu

400gr Broccoletti

2 Spicchi di Antico Aglio Dell’Ufita – presidio Slow Food (info : 3451195789)

Olio EVO varietà Ravece

 

PROCEDIMENTO

  1. Dividete in cimette i broccoli e lavateli
  2. In una pentola piena di acqua con una manciatina di sale mettete a cuocere i broccoli sbollentateli per qualche minuto
  3.   Nella stessa acqua in cui avete cotto i broccoli cuocete la pasta
  4. Nel frattempo fate soffriggere olio evo e aglio in una padella, poi aggiungete i broccoli
  5. Aggiungete un po’ di acqua di cottura della pasta e continuate a cuocere fino a raggiungere la consistenza che preferite
  6. Scolate la pasta ben al dente, aggiungetela ai broccoli e amalgamate
  7. Servire ben caldi e magari con una bella grattatina di formaggio a piacere

 

Il Coraggio Della Lentezza

lentezza

Leggo con vivo interesse il libro Grani Antichi di Gabriele Bindi, un passo che condivido pienamente e  che parla di come è stata cancellata la lentezza, elemento sul quale sto tentando di costruire BioLu.
Ve ne faccio parte:
“L’alimentazione di oggi poggia su basi malferme. Il pane sulla tavola è diventato nostro nemico. È un paradosso, ma ciò che dovrebbe nutrirci è causa primaria di iperglicemia, obesità, ipertensione, infiammazioni, malattie, per non parlare dei problemi dell’inquinamento e di sfruttamento del lavoro. Dispiace dirlo, ma non si salva neppure la dieta mediterranea, per quantità e qualità di ciò che ogni giorno apparecchiamo sulle nostre tavole. Le sue fondamenta sono state danneggiate dalle cattive abitudini, e da una scarsa attenzione all’ origine alla produzione del cibo. I motivi di questo oblio o degradazione dei più saldi principi della tradizione sono da addebitare sicuramente a uno stile di vita consumistico, ma anche a una trasformazione profonda dei sistemi produttivi nei campi, a cui non è tanto facile sottrarsi, neppure per chi si muove agilmente tra gli scaffali degli alimenti biologici al supermercato. Se il pane che mangiamo non ci nutre, se la terra è più inquinata, se gli agricoltori abbandonano i campi è anche perchè abbiamo riposto troppa fiducia nel mercato. In quel grande supermarket globale che si ha sedotti e abbandonati. Non c’è bisogno di scomodare I testi sacri per capire di aver sposato un modello sbagliato di economia e di cultura. Il motivo è sotto l’occhio di tutti: abbiamo abbracciato la velocità, la produttività, l’espansione dimenticandoci di tutto il  resto. Abbiamo sovvertito I cicli naturali, che comprendevano le rotazioni delle colture, ma anche I tempi di lavorazione delle farine, la lievitazione del nostro pane, l’essiccazione della pasta.
Con un colpo di spugna abbiamo cancellato la lentezza.