Agricoltura 4.0 – Visione ed Opinione – Prima Parte

Quali sfide sta affrontando l’agricoltura italiana e quali e quante opportunità possono produrre. Il ruolo dell’agricoltura 4.0 e delle nuove professionalità impiegate nei campi.

Il settore agricolo è senza dubbio un settore di forte rilevanza nazionale;

la filiera agroalimentare, per l’Italia è un settore-chiave, pilastro dell’economia nazionale.

Il valore della produzione viene stimato a circa 55 miliardi di euro, la trasformazione si attesta sui 132 miliardi di euro, distribuzione 115 miliardi di euro (solo Retail Food) e consumo 231 miliardi di euro:
– circa 300 miliardi di €, pari al 11,3% del PIL secondo Federalimentare
– oltre 3,2 milioni di occupati (pari al 13% del totale)
– 1,3 milioni di imprese (pari al 25% delle aziende attive iscritte nel Registro
imprese delle Camere di Commercio).

La dimensione media delle azienda agricole italiane è di 12 ettari, scendendo
drasticamente a circa 2 ettari se la media è calcolata solo con le aziende del sud Italia.

Un confronto “veloce” con aziende internazionali quali : Francia: 58 Ettari, Rep. Ceca: 130 Ettari, US: 178 Ettari, Brasile: 202 Ettari, induce a pensare che la nostra agricoltura non può competere con produzioni di massa e conseguentemente sfruttare economie di scala.

Inoltre la dimensione media delle imprese agro-alimentari in Italia è di 2,5 addetti e 230 K€/anno fatturato; i costi dei fattori produttivi non possono essere competitivi, tenendo anche conto dei vincoli ambientali, vincoli sociali che il sistema paese detta.

La vocazione dell’agricoltura e più in generale dell’agri-industria italiana è senza dubbio servire quella porzione della popolazione mondiale costituita da centinaia di milioni di persone che cercano: qualità e varietà.

L’Italia si trova ad affrontare due grandi mali sul mercato internazionale l’italian sounding e la contraffazione.
Si stima che il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo sia circa di 100 miliardi, con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio, mentre il volume d’affari delle agromafie è di 24,5 miliardi.

L’innovazione digitale può rispondere alle esigenze dell’agricoltura italiana sia in termini di taglio di costi che leva motivazionale all’acquisto, tutela delle produzioni.

“Noi definiamo innovazione digitale un prodotto, un processo, o un modello di business che sia percepito come nuovo, richieda cambiamenti significativi per gli utenti, e che sia integrata o abilitata dall’IT”

Nadia Savino – Titolare Azienda Agricola BioLu

BioLu SMART FARM

 

BioLu Smart Farm è un modello di business applicato all’ Agricoltura 4.0, in cui diverse tecnologie digitali e nuove professionalità sono armonicamente impiegate per la creazione di un nuovo modello di filiera corta.

Punti cardine sono:

  • Gestione Aziendale Integrata Con Strumentazione IoT Per Il Controllo In Campo
  • Differenziazione E Coordinamento Del Portafoglio Prodotti
  • Studio Del Packaging – Design Thinking – Ecosostenibilità
  • Posizionamento Sul Mercato
  • Delineazione Delle Sinergie Tra Operatori Della Filiera
  • Implementazione TRACCIABILITA’ Di Tutta La Filiera In BLOCKCHAIN
  • Marketing E Storitelling

Con questo progetto vogliamo fare nostri gli intenti sottoscritti  all’ONU – Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile – attraverso l’agricoltura:

Siamo determinati a proteggere il pianeta dalla degradazione, attraverso un consumo ed una produzione consapevoli, gestendo le sue risorse naturali in maniera sostenibile e adottando misure urgenti riguardo il cambiamento climatico, in modo che esso possa soddisfare i bisogni delle generazioni presenti e di quelle future.”

 

PANE con SEMOLA di GRANO DURO SEMINTEGRALE “SENATORE CAPPELLI” 

PANE con SEMOLA di GRANO DURO SEMINTEGRALE “SENATORE CAPPELLI”

Ecco a voi la ricetta per fare questo tipo di pane comodamente a casa vostra.

 

 

810 g Semola di Grano Duro Semintegale
630 g Acqua
3 g lievito fresco
20 g sale fino
20 g olio EVO

Versare la farina in una ciotola, aggiungere il lievito e più della metà dell’acqua e iniziare a impastare.

Una volta che gli ingredienti iniziano a legare tra di loro, un po’ alla volta aggiungere la restante acqua il sale e per ultimo l’olio.

Impastare fino ad ottenere un impasto morbido e liscio circa 20/25 minuti.

Lasciare l’impasto in un contenitore chiuso per 4 ore a temperatura ambiente per poi metterlo in frigorifero per 24 ore.

Trascorso questo tempo riprendere l’impasto formare i panetti (peso e forma a piacere) lasciare ancora 40 minuti fuori forno e infornare a forno già caldo a 180 gradi in modalità statico per circa 40 minuti.

Per la farina vi potete rivolgere a @bioluaziendaagricola , la ricetta ve l’ho data io e adesso non vi resta che mettere le mani in pasta.

Giuseppe Capone  @giuseppecapone85